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di un tempio pagano dedicato ad Apollo. Il nome stesso di Santa Sofia, nome greco che vuole dire Santa Sapienza, darebbe valore a questa supposizione, perché anche S. Prosdocimo era greco e fu il primo che venne a Padova a diffondere il cristianesimo. Chiese dedicate a S. Sofia non si trovano che nei paesi che ebbero stretti rapporti coll'impero greco o bizantino, che aveva per sua capitale Bisanzio ora Costantinopoli, ove appunto esiste la famosa cattedrale di Santa Sofia, ridotta poi a moschea dai Turchi quando distrussero l'impero greco nel 1453. I piccoli capitelli in pietra di quest'abside sono lavorati rozzamente con croci ed animali, e questa rozza maniera di scolpire cessò con l'anno 900 e se ne trovano ancora pochi esemplari in Italia, uno dei quali è il battistero del Duomo di Cividale del Friuli, costruito da S. Calisto, patriarca di Aquileia, sotto il regno di Liutprando re dei Longobardi il quale regnò nel Veneto dal 712 al 714. La facciata di S. Sofia è fortemente inclinata, e nell'interno vi è il sepolcro di Lodovie Cortusio padovano e professore di legge, morto nel 1418, il quale volle esser accompagnato alla sepoltura da tutti i frati di Padova, con numerosi suonatori che dovevano eseguire soltanto musiche allegre, e da 12 fanciulle da lui appositamente dotate che dovevano cantare vivaci canzoni. Si comprende che le stramberie si sono usate in tutti i tempi.
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