curiosità stroriche padovane  1°

ALBIGNASEGO

La sua nascita può essere considerata il 918 quando è nominata per la prima volta in un diploma imperiale con il quale Berengario I confermava il diritto alle decime ai canonici della cattedrale di Padova già riconosciute dai sovrani precedenti. Il toponimo, che deriva dal personale latino ALBIMIUS (con l'aggiunta del suffisso -ATIMO che indica appartenenza), compare più volte in documenti analoghi successivi. All'undicesimo secolo risale, invece, la comparsa nelle fonti documentarie della chiesa dedicata a San Lorenzo in località Roncon, toponimo che fa riferimento alle opere di bonifica mediante il disboscamento operato con la roncola, termine da cui deriva anche la vicina Ronchi di Casalserugo. La presenza di boschi di latifoglie ancora nell'undicesimo secolo è testimoniata dalla località Carponedo, il cui toponimo deriva dal fitonimo “carpine”. Protagonista della sue storia fu nei secoli scorsi la nobile famiglia degli Obizzi che la tradizione ricorda come accesi oppositori della Repubblica veneta. Nella sua storia seguente non si segnalano avvenimenti di particolare rilievo, seguendo quella del resto della provincia. Accanto alle parrocchiali delle varie località vanno segnalate villa Salom o Michieli, in località Lion, e villa Obizzi, immersa nel verde del parco comunale.

In epoca romana Albignasego acquisì importanza e il collegamento a Patavium divenne costante, tanto che il territorio fu eletto Pagus Disaenius, ossia distretto, come risulta da un'epigrafe rinvenuta nel 1861 nell'area cimiteriale, riguardante una chiesetta di epoca romano- longobarda.

I rapporti con la città divennero quotidiani, anche perché a Padova si esercitavano le professioni nobili e la giustizia e vi si poteva assistere a spettacoli, cerimonie religiose, teatro e corse di cavalli nel circo Zairo. Le prime testimonianze in tal senso risalgono alla fine del II secolo.

Declinato l'Impero Romano subì i saccheggi e le distruzioni delle orde barbariche. Quella longobarda, in particolare, che segnò più fortemente il territorio facendo insediare una civiltà romano-longobarda di cui si hanno tracce in almeno due casi: il cippo con l'iscrizione "Pagus Disaenius" e l'edicola di L. Vario rinvenuta a Lion. 

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