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VIGODARZERE

Vigodarzere, nel tempo un importante centro economico, fu ricordata dai Longobardi con il nome di Arimania. I romani poi lo cambiarono in Agger (argine, riparo), in seguito fu aggiunto Vicus (villaggio). Nel periodo romano esisteva un paese chiamato "VICUS AGGER " divenuto poi nel medioevo "VICO DE ARZERE" oggi Vigodarzere.

Nel V secolo vi dominavano il bosco e le paludi formatesi con le numerose inondazioni del Brenta e del Muson. La gente delle campagne patì a lungo disagi e sofferenze quando Padova fu presa e incendiata dai Longobardi nel 602, in quanto la storia di Vigodarzere è legata a quella di Padova. Vigodarzere ebbe un periodo di pace e di relativo benessere sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia. Oggi è un vivace e moderno paese al di là del Brenta, alla periferia di Padova. I suoi abitanti sono occupati nell' artigianato (soprattutto a conduzione familiare), nel commercio, in piccole industrie e in agricoltura. La maggior parte dei suoi abitanti trova lavoro a Padova e nei comuni più industrializzati nella sua cintura. Nei secoli XI e XII appare un fatto nuovo nella vita politica italiana: il tramonto del feudalesimo e il costituirsi dei Comuni. E' in questo periodo che troviamo il nome di una nobile famiglia che dal luogo prese il nome, cioè la "Famiglia dei Vigodarzere".Il primo personaggio di cui abbiamo notizie è Enrico, figlio di Gomberto da Vigodarzere, che era uno dei tanti signorotti di paese e professava la "legge salica".

Il nome di Enrico da Vigodarzere appare in un documento del 1122, dal quale veniamo a sapere che è testimone dei privilegi accordati da Sinibaldo, vescovo di Padova, al monastero di S.Maria delle Carceri.Nel 1130 e negli anni seguenti, incontriamo nuovamente il suo nome negli elenchi delle grandi proprietà della famiglia Vigodarzere, possedimenti che si trovavano a Teolo, in contrada S.Fermo a Padova, a Rivale ed a Vigodarzere. I Vigodarzere dovevano possedere anche un castello, la cui ubicazione oggi è quasi impossibile stabilire, ma che si potrebbe ipotizzare si trovasse in località Castagnara;questa supposizione potrebbe avere un certo fondamento in quanto il luogo era fuori del centro del paese, vicino al fiume Brenta e in prossimità della Aurelia, la grande via di comunicazione romana, che univa Padova con "Acelum", l'odierna Asolo. DA EZZELINO AL 1866 Liberatasi nel 1256 dalla tirannia di Ezzelino III da Romano, rimase comune indipendente fino al 1318 e dopo

Certosa di Padova presso Vigodarzere
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