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L'armistizio di Villa Giusti

Completamente restaurata nel XIX secolo da un'originaria costruzione di proprietà dei Capodilista, nei giorni dell'Armistizio era di proprietà del conte Vettor Giusti del Giardino, di nobile famiglia veneta, già sindaco di Padova dal 1890 al 1897 e senatore del Regno d'Italia dal 1915. Prima dell'Armistizio, la villa era stata residenza di re Vittorio Emanuele III che, di ritorno dal fronte e per evitare bombardamenti aerei al centro della città di Padova dove aveva stabilito il suo Comando, vi aveva soggiornato dal novembre del 1917 sino al gennaio del1918. La sala dove furono condotti i negoziati e firmato l'armistizio è tuttora intatta e il mobilio è ancora lo stesso di quella storica giornata.

Dopo la battaglia di Vittorio Veneto (ottobre-novembre 1918), la sconfitta austriaca si trasformò in rotta non più arginabile e mentre le truppe tentavano di rientrare in patria, alle ore 9:30 del 1 novembre, una commissione mista (italiana ed austriaca), nei pressi di Padova, a Villa Giusti, iniziò i lavori per la stesura del testo dell’armistizio: la resa austriaca.
Il 2 novembre da Parigi partì, con un corriere, il testo della bozza e l'imperatore Carlo Alberto, nella mattinata stessa, ne conobbe le condizioni con le disposizioni per lo sgombero oltre i vecchi confini fino alle linee disegnate dagli stessi austriaci sulle carte geografiche.
 
Alle 18:39 del 3 novembre, (nel mentre le nostre truppe entravano nei territori di Trento e Trieste), il comandante del VI Corpo d’Armata austro-ungarico, generale Weber von Webenau, sottoscriveva le clausole dell’armistizio impostegli dal Maresciallo Generale del Regno, Pietro Badoglio.

La valenza dell’armistizio sarebbe partita dalle 15:00 del 4 Novembre. Il lasso di tempo si rendeva necessario per comunicare ai sottoposti la notizia e le disposizioni: uno squillo di tromba segnò la cessazione ufficiale del conflitto.

Il 4 Novembre, alle ore 12:00, Armando Vittorio Diaz rilasciava il bollettino di guerra n. 1268. Il 12 Novembre, dalla nave Etna, ancorata a Brindisi, principale centro operativo della lotta in Adriatico, l’Ammiraglio Thaon di Revel emanava il suo Bollettino della Vittoria Navale.

 

 

 

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